Locandina del film |
" Nel pandemonio dell'immagine
Lì offro il Blu Universale
Blu, una porta aperta sull'anima
Una possibilità infinita che diventa tangibile "
Sono molte le scene toccanti di questo film dalla personalità molto singolare. Innanzitutto non ci sono scene, ambientazioni, o persone materiali, ma tutta la scenografia ruota intorno ad un singolo fotogramma di colore guarda caso International Klein Blue, e tutto è dominato dalle parole, quindi le riflessioni e le storie dei personaggi.
Diretto e scritto da Derek Jarman, il film "Blue", è la summa della vita e il testamento artistico del suo creatore, che per mezzo della parola e le colonne sonore, crea un ritratto personalizzato della sua arte, con toni che non mancano in alcuni punti di essere malinconici e profondamente riflessivi. Infatti, il periodo in cui venne girata la pellicola, è una fase critica della vita dell'artista, ormai morente e quasi completamente accecato dalla sua malattia, che lo porterà alla morte quattro mesi dopo la sua uscita sul grande schermo.
Si nota fin da subito un profondo attaccamento al ben noto colore da parte di Jarman e non mancano, infatti, numerosi riferimenti ad esso del tipo:
" Il Blu trascende la geografia solenne dei limiti umani "
Altri temi ricorrenti sono la sua malattia e le conseguenti visite ospedaliere, di cui parla in più occasioni, poi le sue amicizie e aneddoti della sua vita privata, sentimentale e lavorativa.
Tutti fattori che ne fanno uno dei film più intimi della storia del cinema, come affermato da Christopher Doyle, un film che vede a protagonista un colore, una condizione umana e la visione artistica di un uomo che ha votato se stesso all'arte, fino agli ultimi istanti della propria vita.
Per il film completo:
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